Neve
E’
neve
si
abbandonano su alberi e tetti
lucide briciole
dopo
una lunga rincorsa
trascinano
aria più cruda
negli
occhi trafitti richiamano
inspiegabili
lacrime
torna
aspro il pensiero
le
serpentine lievi mutano
in disperate
fughe dalla folla senza fine
che
incalza e sommerge
sarà
baciato dal sole
solo
l’ultimo fiocco caduto
sotto
l’azzurro del nuovo silenzio.
Giovanni Invernizzi
Il venticinquesimo anno
ÓMCC,
2004.